venerdì 31 marzo 2023

Azzurra, una storia catanese

 


C’era una volta una bellissima fanciulla di nome Azzurra che amava molto il sole, la sabbia e il mare. Un giorno si sdraiò sulla sabbia per prendere un po' di sole e a un certo punto vide nel cielo uno striscione di colore lilla con una scritta: “la fanciulla che costruirà le più belle sirene di sabbia, verrà con me in un’isola sperduta e lontana”. Azzurra fu molto contenta e si mise subito all’opera, costruì due incantevoli sirene con lunghi capelli ondulati, un corpo elegante e slanciato, con code maestose e imponenti. Ahimè purtroppo la marea iniziò ad alzarsi, Azzurra fu travolta da un’onda gigantesca e intrappolata in una rete di pescatori. Si trovò in mezzo a pesci grossissimi ma, uscendo fuori dall’acqua, vide un bellissimo veliero che era di un marinaio di nome Turi “u piscaturi” che disse: “oh cappero! Che bedda sta carusa!”.

Azzurra era molto impaurita e non riusciva a parlare, così Turi le disse: “stai tranquilla prendi questo grande asciugamano e vai in una delle stanze sottostanti. Vide una stanza piena e addobbata di conchiglie, granchi, stelle marine e cozzole ‘da Playa. Sembrava proprio di stare in mezzo al mare! Nella testiera del letto c’erano dei delfini disegnati e ai piedi, dei polipi. Nei comodini c’erano delle strane lanterne, ne prese in mano una per accenderla ma la lanterna all’improvviso si mise a parlare: “sono Melo, il custode ‘da Trizza”. C’è un’isola di nome Trinacria dove tutto quello che tocchi può essere tuo, come ad esempio cannoli siciliani, arancini, fenicotteri, diamanti, gioielli e vestiti ma devi superare tre prove molto difficili. La prima è di raccogliere molte conchiglie e metterle in un vaso enorme, la seconda è di prendere le stelle marine e metterle in una gigantesca caraffa, la terza consiste nel tornare a riva, prendere tre granchi e portarli nell’isola Trinacria”. Azzurra accettò con gioia le sfide. La ragazza vide attraverso l’oblo della nave un delfino e gli disse: “mi puoi aiutare a raccogliere le conchiglie più belle e metterle nel vaso?” il delfino aiutò la fanciulla e fu molto generoso perché chiamò anche altri amici pesci per aiutarla. 

Il custode Melo fu sorpreso perché non si aspettava che Azzurra superasse tutte le prove. Si arrabbiò così tanto che la imprigionò con le stesse conchiglie che aveva raccolto Azzurra. Le fece un incantesimo che consisteva nel dover viaggiare in tutto il mondo senza poter uscire dalla gabbia di conchiglie. Turi aveva sentito tutto e si organizzò per chiamare al più presto i delfini, durante il tramonto progettarono di buttare in mare la lanterna magica e di portarla negli abissi più profondi, presero di soppiatto la lampada e la buttarono in mare. 

Così l’incantesimo svanì perché la lanterna non aveva più la luce e si era oscurata completamente. I delfini portarono sull’isola la bellissima Azzurra a Turi che si innamorò perdutamente di lei, circondati dai delfini e da altre creature marine vissero felici e contenti.

Vittoria 1Cs

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